New Review | NARRENSCHIFF "Of Trees and Demons"


Voto
01. Ocean
02. Atomic Axilla, Robot Godzilla
03. Suzy
04. Trees and Demons
05. Desert
06. 57
07. Event Horizon

Red Sound Records
2015
Website

NARRENSCHIFF - "Of Trees and Demons"

Leggere il nome di James Plotkin nel retro copertina di un CD è sinonimo di qualità. La mente aperta che ha forgiato il suono pesante con Khanate, Scorn e moltissimi altri, presta la sua sensibilità a molti di coloro che richiedono i suoi favori. Ultimi in ordine di tempo sono i Narrenschiff, la nave dei folli (titolo del romanzo di Sebastian Brant), band di Senigallia che ha richiesto il master dei propri pezzi a Mr. Plotkin per creare un wall of sound post kyussiano formidabile. I ragazzi, dopo una demo autoprodotta nel 2014, vengono intercettati dalla Red Sound Records (Le Scimmie, Choriachi, Palmer Generator, tra gli altri) per il nuovo "Of Trees and Demons", album feroce e viscerale da buttare giù come un whisky dalla torba robusta.

I primi tre brani ("Ocean", "Atomic Axilla, Robot Godzilla" e "Suzy") pagano il pegno agli ascolti ripetuti dei grandi quattro provenienti dalla Sky Valley, anche se non mancano le sorprese come il rallentamento finale in "Suzy" che dona all'ascolto dinamismo e piacevoli sorprese. La title track vede un leggero cambio di influenze e il suono si tinge di colori industriali. Immaginiamo dei Killing Joke in botta sabbatthiana con cilum appena spenti. "Desert" è Orange Goblin al cento per cento, ossia lo stoner da una prospettiva di metallari fumati. Il finale di "57" e "Event Horizon" meglio rappresentano il concept dei Narrenschiff: venti minuti di briglie sciolte dove il THC ha prodotto il suo effetto, i ritmi scendono e si gode più lo stile che la forza bruta, anche se non si rinuncia al riff mammut ed al cantato al vetriolo. Mattia Leonardo, Riccardo e Gerson De Oliveira hanno prodotto un bel disco di classic stoner rock con uno stile personale e riuscitissimo. Seguiteli e puntate su di loro.



Eugenio Di Giacomantonio

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